di Cristiano Abbadessa
Come potete leggere nell’apposita sezione, è partita la raccolta dei racconti del mese di maggio per un’altra puntata del Narrativo Presente .
Questa volta, per naturale imposizione degli eventi al momento di scegliere tema e frasi di ispirazione, abbiamo sposato la cronaca, optando per il confronto con un fatto preciso, circoscritto ma emblematico, anziché per una tematica di ampio respiro.
La differenza con le precedenti puntate appare, a un primo sguardo, molto significativa. Finora, infatti, ci eravamo concentrati sui grandi temi – la democrazia e la rappresentanza, la povertà materiale e spirituale, le attese delle generazioni, i consumi e il commercio – mentre qui tutto ruota attorno a un episodio ben delineato, al quale si riferiscono tanto il titolo quanto le frasi, che sono tutte riprese dai commenti e dalle reazioni immediate.
Credo si tratti di un buon banco di prova per i nostri narratori. Perché l’evento, in sé, appare come dicevo piuttosto circoscitto, connotato, suscettibile di interpretazioni e narrazioni a seconda del punto di vista, ma sembra in qualche misura dover seguire dei percorsi tracciati e segnalati. L’intento, in partenza, è però un po’ diverso. Perché credo che in realtà, prendendo il fatto nella sua interezza e dando a tutte le frasi citate il giusto peso, l’episodio cui si fa riferimento sia davvero emblematico, e in molte sfaccettature, della realtà dell’Italia contemporanea. Non sto certo qui a suggerirli, ma mi sembra che a partire dall’accaduto si possano intraprendere percorsi narrativi molto diversi, tutti suggestivi ma capaci di condurci in svariate direzioni, non sempre con esiti prevedibili.
Mi attendo, con estremo interesse, una dimostrazione di capacità di volare alto e di narrare fuori dagli stereotipi a partire da un fatto di cronaca di questa complessa portata.
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